martedì 13 settembre 2011

Un'autorevole definizione di emozione

Un'emozione è un tentativo di verità esperita personalmente, avvolta nel rivestimento o nel contenitore del mito, del sogno o della fantasia...
James  S. Grotstein

Si tratta di una citazione parziale, tratta da uno dei capitoli di un libro del 2007, edito da FrancoAngeli: "L'emozione come esperienza infinita - Matte Blanco e la psicoanalisi contemporanea". Raccoglie saggi di vari autori intenti a riconsiderare emozione ed inconscio come realtà equivalenti della nostra psiche (ibidem), sulla scia dell'originaria formulazione del grande psicoanalista cileno.

Trovo splendida la definizione di Grotstein, seppur ancorata ad una concezione individuale dell'esperienza emozionale. Ma se integriamo "personalmente" a "socialmente" abbiamo una rappresentazione ottimale di cosa sia un'emozione. Ed è sempre sorprendente quel rovesciamento della prospettiva del senso comune, prospettiva che declina l'emozionalità quale semplice reazione ad un fatto conclamato: ad un funerale ci si deve rattristare, per un matrimonio è di rigore la gioia...e ci mancherebbe!!
Le cose stanno diversamente, perchè con le emozioni noi viviamo la "coloritura" che scaturisce dalla simbolizzazione affettiva degli oggetti nel contesto. Noi creiamo la realtà, in primo luogo, tramite il filtro di ciò che sentiamo con le emozioni.
E la verità assoluta, come implicitamente ci ricorda Grotstein nella sua definizione (verità esperita), non è mai contemplabile. Forse è per questo che Wilfred Bion soleva dire che la verità non richiede un pensatore, soltanto le bugie e le falsità lo richiedono. In altri termini la verità è sempre una verità emozionale.

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